. La mia è una storia comune di una ragazzina e di una famiglia come tante. Dopo una serie di indagini mediche, un bel giorno la diagnosi: anemia di fanconi; malattia rara, temuta, sconosciuta; poi mio fratello non compatibile e una paura tremenda. Ma nel tempo angoscia e sconforto si trasformano in forza; quella stesa forza che ti porta a provare qualsiasi soluzione possibile: medicine , analisi che danno sempre gli stessi risultati. Dopo qualche anno la prospettiva del trapianto di midollo e l’attesa di un donatore compatibilità che arriva da Londra, attraverso un fratello sconosciuto ma che senti affianco che ti tiene la mano, con un cuore che sa di generosità e amore; un amore così grande che lo porta a donare senza esitazione ma soprattutto senza ricevere nulla in cambio. Ora a distanza di vent’anni sto bene, conduco una vita normalissima e sento di dire che. anche se in determinati momenti sembrano poco, la speranza, l’aiuto, l’affetto e la vicinanza di tutti coloro che ci sono accanto sono davvero le uniche cose che possono aiutare e permettere di andare avanti nei momenti più difficili.
Vorrei inoltre sottolineare l’ importanza della ricerca e della donazione, ma soprattutto il grande lavoro e impegno di associazioni come l’a.i.r.f.a. e l’admo che sono sempre affianco ai malati. Ringrazio con grande affetto tutta l’equipe medica dell’ospedale civile di Pescara, dove ho effettuato il trapianto e tutti i volontari conosciuti in quel periodo.
Un abbraccio e un saluto va a tutti i malati, affinché possano incontrare una persona speciale che capovolga la loro vita.
Tiziana Quattrocchi da Latina