Care mamme vi invio una mia missiva che ho indirizzato al giornalista Massimo Gramellini vice Direttore della Stampa in primavera , anche se ad oggi non ho avute risposta.
Cara Greta,
ci sono dei giorni che non metto la crema per il viso e per le mani , non per pigrizia o perché me ne dimentico , ma perché tendo a lasciare perdere, tanto…
C’è una data speciale nella mia vita è quella del 7 febbraio 1984, quel giorno ero a Pisa , nella piccola casa per studenti che dividevo con tua zia Simo e mi vennero a trovare due mie amiche d’infanzia , la Giò e la Lucia che studiavano geologia; passammo un pomeriggio fantastico tra risate, confidenze e speranze future ma mi arrivò una telefonata (non al cellulare che ancora non esisteva) ma dalla padrona di casa. Era il tuo nonno Franco che mi comunicava di prendere il treno e ritornare a casa a Spezia senza un motivo preciso ma dicendomi” lo zio Ottavio non sta tanto bene e sai.. la nonna”. Per nonna devi intendere la tua bisnonna che di nome faceva Fede e lo zio era suo fratello. Noi vivevamo tutti insieme e un problema di uno era un problema di tutti. Salii sul treno e per tutto il viaggio che è durato circa un’ora, non pensai minimamente allo zio a cosa poteva essere successo, ma ripensavo alla bellissima giornata trascorsa con le mie amiche , alla mia felicità. Alla stazione mi venne incontro il nonno con la zia Simo, che era a casa dopo aver dato un esame dei suoi 51 che doveva dare per diventare veterinario, mi disse solo “lo zio non è stato tanto bene..ora non c’è più”.
Ti racconto questa cosa successa molti anni fa perché per me è stato il passaggio dall’adolescenza a diventare grandi .Ogni persona ha il suo momento ma non ci se ne accorge quando uno lo vive ma molto tempo dopo, quando i ricordi si depositano in una parte del corpo che si chiama cuore.
Da quel giorno ho capito che le mie giornate non sarebbero state più solamente felici ma anche con amore, tristezza ,incazzature, depressione, sorridenti piangenti, bisogna saper essere felici nel momento in cui si presenta una gioia, ma sapere che non è per l’infinito. La felicità è fatta di attimi, di sensazioni, di momenti che vanno attraversati.
Tu hai davanti una vita di momenti bellissimi ma non tutti si potranno dire tali, ci saranno quelli tristi e rinunciatari; tu stai attraversando uno di quelli, stai rinunciando a qualcosa per te e di te (piscina, scuola per esempio) per me e papà perché un problema di uno è un problema di tutti.
Il 27 gennaio 2009 sarà per te una data da ricordare , ti rimarrà qualcosa di superficiale subito ma poi ti accorgerai con gli anni che avrai fatto una cosa speciale e che quello che hai passato è stato pericoloso e faticoso ma ci scommetto che nei momenti difficili, che la vita ti presenterà, sarà solo un ricordo che ti darà la forza per andare avanti.
Qui in ospedale non sempre metto la crema per le mani , stasera l’ho messa con cura perché ho pensato a mio zio Ottavio. Grazie per tutto da parte mia e di papà. La tua mamma.
Dott. Gramellini
questa lettera indirizzata a mia figlia è stata scritta il giorno prima del trapianto di midollo che la sorellina più piccola doveva fare per combattere una malattia rara, l’Anemia di Fanconi.
Sono passati tre anni , Greta e Virginia stanno bene hanno rispettivamente 16 e 11 anni e la mia vita ha ripreso la sua strada,tra lavoro e occuparmi di loro. Le scrivo proponendole “un racconto invernale” per tre motivi :
il primo è per raccontare l’amore delle madri e mi viene in mente il libro di una giornalista francese che recentemente ha perso due figlie in un incendio che dice ” se perdiamo un genitore siamo orfani, un marito vedove ma per un figlio non ci sono parole”;
il secondo motivo è la richiesta che le faccio per diventare testimonial di questa malattia rara che in Italia conta 170 pazienti tra vivi e morti e l’AIRFA è l’associazione che si interessa di questa malattia un po’ sfortunata e che solo la ricerca scientifica potrà debellare completamente; il trapianto è solo un mezzo per rallentare il rischio di leucemia ma il rischio di tumori solidi è molto alto, tanto che l’aspettativa di vita di chi ne soffre sono estremamente ridotte; il terzo motivo è che oggi ho messo la crema sulle mani e sul viso e ho tanta voglia, come mamma ,di combattere.
Distinti Saluti
Bonati Federica da Viterbo