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NUOVE PROSPETTIVE NELLA DIAGNOSI DELL’ANEMIA DI FANCONI 

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Elena Nicchia e Anna Savoia

 IRCCS Burlo Garofolo, Università di Trieste, Trieste

E’ fondamentale formulare una corretta diagnosi di anemia di Fanconi (FA) per poter garantire una corretta presa in carico dei pazienti e delle loro famiglie in termini di consulenza genetica, diagnosi prenatale, identificazione dei portatori e  soprattutto per evitare gli effetti dannosi dovuti all’uso di sostanze che di norma vengono utilizzate nel trapianto di midollo. L’iter è però molto complesso e si articola in diverse fasi: al sospetto diagnostico di FA segue il test al DEB e/o l’analisi del ciclo cellulare che in caso di positività confermano la diagnosi. Queste indagini, generalmente condotte sui linfociti dei pazienti, non sono sempre discriminanti. Se infatti è presente un mosaicismo emopoietico, è necessario allestire una coltura di fibroblasti primari su cui ricercare i difetti tipici della malattia. Confermata la diagnosi a livello cellulare, si procede all’identificazione del gene e delle mutazioni responsabili della malattia mediante il test di complementazione, l’analisi proteica e lo screening molecolare del gene candidato. Si tratta quindi di un processo diagnostico complesso e dispendioso.

Le tecnologie di sequenziamento di nuova generazione (NGS, next generation sequencing) potrebbero trovare una valida applicazione nella diagnosi molecolare della FA. Il nostro gruppo ha così iniziato ad utilizzare la piattaforma nota come Ion Torrent che consente di ricercare le mutazioni in più geni e in più pazienti contemporaneamente e in un’unica reazione. E’ stato definito un protocollo per l’analisi di tutti i 16 geni FA finora identificati applicandolo sia a casi controllo, nei quali erano note le mutazioni, sia a casi in cui invece le mutazioni non erano ancora state individuate. I dati preliminari sono molto incoraggianti: l’accuratezza, la sensibilità e la specificità della tecnologia Ion Torrent sono rispettivamente del 99%, 100%  e 99%, indicando come la nuova tecnologia sia in grado di rilevare le mutazioni con la stessa sensibilità delle procedure finora utilizzate. Il dato ancor più incoraggiante è emerso dallo studio di tre nuovi casi nei quali è stato possibile identificare le mutazioni responsabili della malattia.

L’analisi dei geni FA con la piattaforma Ion Torrent sarà estesa ad un numero maggiore di pazienti per valutarne l’effettiva applicazione nella diagnosi della FA. L’utilizzo di queste nuove tecnologie consentirà non solo di ridurre drasticamente costi e tempi delle analisi genetiche ma anche di produrre dati più esaustivi sulle varianti presenti in tutti i geni FA.

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